'800 - '900

Con la Repubblica Cisalpina incomincia a concretizzarsi la prospettiva di una città che sarà un modello di crescita economica, amministrativa e culturale per quasi due secoli. Con la realizzazione di opere come l’Arco della Pace, le nuove Porte con Caselli ricavati demolendo i Bastioni Spagnoli, la definitiva apertura del Naviglio di Pavia e successivamente del collegamento tra piazza Scala e piazza Duomo con la Galleria si apre sicuramente una nuova dimensione urbana che esploderà con la raggiunta unità nazionale, anche attraverso piani Regolatori fortemente innovatori, dove sicuramente una delle opere più imponenti fu la realizzazione della rete ferroviaria che influenzò il disegno di crescita della città stessa, grazie anche alla spettacolare realizzazione della Stazione Centrale.
Ma se nell’elaborazione più diffusa dell’eclettismo ottocentesco la città si adatterà genericamente al linguaggio più diffuso nelle grandi capitali europee, nel ‘900 riuscirà a realizzare modelli architettonici tali da documentare l’esistenza di una vera e propria scuola di pensiero sensibile al Razionalismo, con una particolare attenzione verso i nuovi materiali da costruzione che erano stati introdotti dalla Rivoluzione Industriale. Basti ricordare episodi che vanno dal Palazzo della Triennale al Palazzo dell’Arengario, fino ad arrivare al Grattacielo Pirelli o all’Istituto Marchiondi.
In questo periodo l’Architettura si troverà, almeno inizialmente, di fronte ad un evidente confronto culturale con l’inizio delle grandi opere di restauro che determinarono, anche in questo settore, la ricerca di una vera e propria scuola di pensiero documentata da opere come, tra le altre, il restauro di S. Maria delle Grazie o del Castello Sforzesco. Ciò determina oggi importanti riflessioni sul restauro, tanto da creare i presupposti per confrontarsi con il concetto del “restauro del restauro”.

Testo a cura di
Arch. Libero Corrieri
Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano

Dove sono

In primo piano

Ex Tessitura Pastori e Casanova

Palazzina ubicata nella zona tra il centro storico e il viale Cesare Battisti, in prossimità della Villa Reale di Monza. Edificata nell’anno 1928 su progetto e direzione artistica dell’ing. Carera e arch Maggi, che ne curò anche le soluzioni di arredo degli interni, al fine di adibirla a sede di rappresentanza e uffici della ditta “Pastori e Casanova”, azienda tessile conosciuta all’epoca a livello mondiale.


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Casa al Parco

Nella prima fase di restauro si è avuta molta cura nel proteggere tutti i materiali originali situati all’interno degli appartamenti, sia legni intarsiati che marmi; ove necessario si è provveduto ad un attento restauro, per i legni con trattamenti anti tarme e per i marmi con ripresa delle parti rotte e conseguente levigatura.
Prima di procedere alle ristrutturazioni e restauri interni, è stato necessario un forte intervento strutturale antisismico per la fragilità rilevata dagli esami approfonditi eseguiti sulla struttura originale.


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Villa Necchi Campiglio

La campagna di restauro a cura del FAI (Direttore dei lavori Piero Castellini) è stata avviata nel 2005 e si è conclusa nel 2008 con l'apertura al pubblico della Villa.
Un rilievo geometrico e materico dell'edificio è stato il punto di riferimento per l'elaborazione del progetto di restauro, che ha interessato gli edifici pertinenti, l'intonaco del muro di cinta e le facciate della Villa (intonaci e rivestimenti lapidei).


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Chiesa di Santa Maria Segreta

L'intervento di restauro qui di seguito brevemente presentato ha avuto lo scopo di conservare l'intera superficie della scomposta chiesa milanese di Santa Maria Segreta ricomposta tra il 1912 e il 1918 presso l’attuale Piazza Tommaseo, lungo l’asse di via Mascheroni.


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