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Le nuove esigenze dell’università degli Studi di Milano hanno dato origine ai lavori di recupero degli spazi sottostanti i chiostri minori del complesso del Filerete: della “Ghiacciaia”, della “Legnaia” e del “Settecento”.
Il recupero della “legnaia” ha valorizzato le arcate, proponendole come finestre aperte per il passaggio della luce protette da porte di cristallo a scomparsa nell’arco. Per la “Ghiacciaia” è stata sostituita la cupola originale in mattoni pieni, crollata nel corso della guerra, con una in vetro, che poggia su una soletta piana e ricrea lo spazio a verde originario del cortile.
Il recupero del “Settecento” è stato infine relativamente semplice, in quanto all’interno non esisteva alcuna costruzione precedente: il progetto destinato alla realizzazione di una biblioteca ha potuto proporre una soluzione libera da vincoli monumentali, salvo la ricostruzione del giardino in copertura.
Testo a cura di Danilo Taglietti
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