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Il cortile richiniano della Cà Granda è sorto dal XV secolo ed è stato completato dall’arch. Francesco Maria Richini nel XVII secolo. Il vasto uso della pietra d’Angera, dolomia di elevata porosità, provocò un forte degrado degli elementi scultorei, accentuato dalle distruzioni belliche e dall’inquinamento ambientale da composti di zolfo. Il primo restauro (1990-1994) comportò un vasto intervento di dissalazione, eliminazione del cemento, stuccatura e consolidamento. La mancanza di interventi di manutenzione provocò la ripresa di fenomeni di degrado: per il più recente consolidamento (2006-2007) sono state utilizzate nanosospensioni di calce in alcol propilico, materiale totalmente compatibile con la pietra d’Angera.
Testo a cura di Luciano Formica
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