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Il restauro è stato condotto in parallelo all’organizzazione del Museo Diocesano (la cui concezione è stata modificata nel tempo), cui hanno lavorato i Progettisti con una Commissione della Curia.
È stato attuato in: 1° lotto corpo est, 2° lotto corpo sud, 3° lotto corpo ovest; il quarto lato (nord), distrutto dai bombardamenti, non è stato ancora ricostruito; i Progettisti hanno presentato una proposta; è stato indetto un concorso. Nei corpi est e sud era stato distrutto dalla guerra il piano superiore, ricostruito subito dopo, e sistemato con i restauri.
Il terzo lato, con portico verso il cortile, presenta al piano terreno una grande sala a doppia altezza che ha subito cambiamenti nella storia; con copertura a falde, in vista, con tracce di una precedente volta a padiglione. Nel sotterraneo vi è un ambiente a tre navate medievale, con colonne e capitelli originari, con inserita una struttura ottocentesca a volte in mattoni pieni, di rinforzo per i carichi degli ambienti soprastanti; entrambi conservati e leggibili.
Più a ovest un corpo a due piani e un cortiletto, in cui è stata inserita una scala nuova in ferro e vetro.
Testo a cura di Alberico Belgiojoso
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