Il palazzo sorge sulle rovine dell’antico castello che dominava il feudo lodigiano di Turano; il suntuoso assetto volumetrico della costruzione e l’apparato pittorico sono dovuti alla famiglia Calderari, a cui i Visconti hanno ceduto il feudo e che, a partire dal 1675, ne fanno un simbolo di prestigio. A seguito dell’estinzione dei feudi e della famiglia Calderari, il palazzo vede un periodo di declino che dura sino al 1997 quando, con il suo acquisto da parte della attuale proprietà, iniziano i lavori di restauro che riportano agli antichi splendori una delle più belle testimonianze dell’architettura sei-settecentesca. Il palazzo, a pianta quadrangolare ed organizzato intorno alla corte centrale, si distingue in una parte “nobile”, con ampi saloni decorati prospettanti verso il fiume Adda, ed una parte “colonica” su cui si apre l’accesso con portale ad arco.
Testo a cura di Valeria Tarantola