Restauro della copertura, delle facciate esterne, dei locali interni, degli infissi e dei portoni.
Villa Arconati, una delle “Ville di Delizia” che caratterizzavano il territorio milanese, dal 2009 oggetto di un progetto di rifunzionalizzazione.
Restauro cancellata posta a chiusura della Corte dei Nobili
La limonaia costituisce elemento di cerniera tra la Villa e la serie di corpi di fabbrica strettamente legati alle funzioni del Giardino storico che si sviluppano lungo il lato est.
All’aurora dell’epoca moderna, gli antichi insediamenti medioevali che costituivano il cuore della città scomparivano inesorabilmente...
L’apparato decorativo della volta è costituito dal grande ciclo di affreschi con Storie della Croce realizzato dai fratelli Giovanni e Giovanni Battista Carlone (1631-32) oltre ad affreschi del Moncalvo, di Tanzio da Varallo e del Salmeggia; le quadrature pittoriche sono racchiuse da decorazioni plastiche in stucco, forse opera dell’intelvese Antonio Sala (v. stucchi del Santuario di Saronno).
La denominazione di “Villa Sanchioli” risale al 1845, quando la proprietà passa per edità a Carlo Sanchioli, figlio di Teresa Aliprandi.
La Sala dei Manoscritti presentava un grave problema statico nella volata a botte, problema presente già da diversi lustri e più volte affrontato secondo le tecniche del tempo.
Il complesso edilizio è costituito da una serie di fabbricati sviluppati attorno a quattro cortili interni sui quali prospettano anche altri edifici.
L’intervento di studio e conservazione qui di seguito sintetizzato ha avuto l’obbiettivo di comprendere tutte le fasi che hanno caratterizzato la chiesa
L’insieme dei fenomeni degenerativi presenti sui fronti esterni di Palazzo Cusani era ascrivibile a forme di degrado connesse al naturale...
Progettata dall’architetto toscano del governatore spagnolo Don Ferrante I Gonzaga, Domenico Giunti
Palazzo Dugnani venne eretto nel 1600 dai Meda ed occupava l’ampia zona agricola collocata tra i giardini del Piermarini e la via Cavalchino (via Manin) e che oggi è parte integrante dei giardini pubblici.
Storia degli interventi: progettazione globale del recupero di Palazzo Reale: 1977. Primo lotto: progetto approvato nel 1979.
E’ agli ingenti danni di guerra del secondo conflitto mondiale e alla successiva assenza di coperture che si deve il degrado
Palazzo Reale, oltre ad essere uno degli edifici di maggior pregio della città, è da sempre il polo espositivo di riferimento a Milano per i cittadini e per i turisti che desiderano visitare importanti mostre temporanee di livello internazionale.
Si è preceduto al rifacimento di una parte delle coperture, al sistema di smaltimento delle acque meteoriche e alla tenuta dei finestroni
Un intervento di restauro conservativo che ha presentato un’ulteriore sfida...
La complessità dell’intervento di restauro eseguito presso il Santuario Inferiore nasce dalle innumerevoli vicissitudini storiche che hanno portato a inadeguati rimaneggiamenti del prezioso apparato decorativo cinquecentesco.
Prima dei restauri, le decorazioni del prezioso e devotissimo Santuario, situato proprio al di sopra del Santuario Inferiore di Corbetta, si presentavano totalmente offuscate da un coloritura brunastra che risultava estranea ai materiali originali: gli esami chimici hanno permesso di stabilire che si trattava di una sostanza di natura proteica la quale, alterandosi nel tempo, aveva distorto le cromie originali.
Il cantiere di restauro delle facciate, delle sculture del coronamento, di tutti gli altorilievi e degli androni ha avuto inizio nel novembre del 2002. Come di consueto, i lavori di restauro hanno avuto inizio con una serie di indagini stratigrafiche eseguite in sito e sono stati prelevati campioni per le analisi di laboratorio, quali microstratigrafie, mineralogico-petrografiche.
Il cantiere di restauro ha avuto inizio 25 novembre del 2002
La Sala Federiciana, originaria monumentale sala di lettura della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, realizzata all’inizio del Seicento, deve il suo attuale aspetto agli interventi di restauro e ricostruzione attuati nel dopoguerra.
Palazzo Clerici sorge nell’omonima via al numero 5, serrato tra i palazzi dell’antica contrada seicentesca del Prestino dei Bossi. L’edificio rappresenta un tipico esempio d’architettura tardo barocca e tuttora, all’interno, una delle più ricche e fastose dimore private del Settecento, nonostante le perdite e le manomissioni subite nel corso dell’Ottocento e del Novecento.
L’intervento di restauro condotto nel biennio 2005-2007 aveva come obiettivo il recupero conservativo degli apparati decorativi e delle superfici decorate di alcune sale della Villa Reale danneggiate da infiltrazioni, restauri pregressi alterati e da cambi di destinazione d’uso effettuati nei secoli in alcuni ambienti.
L’intervento condotto tra gennaio e giugno 2006 ha interessato le superfici ad intonaco (pareti e volte) del sottoportico verso il giardino e il relativo vestibolo, così come i materiali lapidei (colonne, basi lesene, cornici, etc. ).
Il primo intervento in ordine di tempo (2004) è stato realizzato nella sala della Presidenza
Oggetto dell’intervento è il restauro e risanamento conservativo del loggiato ed il rifacimento della copertura
L’intervento di restauro ha interessato la zona del presbiterio e la navata centrale della Basilica di San Vittore al Corpo; in particolare è stato condotto un intervento di restauro conservativo delle superfici decorate e di alcune tele che completano l’apparato decorativo, sono stati sostituiti i vetri delle finestre del presbiterio ed infine si è provveduto all’installazione degli impianti di antintrusione e diffusione sonora e del nuovo impianto elettrico e di illuminazione.
Il palazzo del Senato nasce nel 1608 come “Collegio Elvetico” cioè come collegio di formazione di sacerdoti svizzeri in epoca di Controriforma. Dal 1886, quando il palazzo venne destinato ad ospitare l’Archivio i lavori realizzati per il suo adeguamento alla nuova destinazione d’uso sono stati numerosi e consistenti.
Il Progetto Esecutivo prevedeva la ristrutturazione di tre livelli della manica di via Boschetti (piano interrato e due livelli fuori terra) per la realizzazione di locali ad uso deposito permanente, locali per il deposito temporaneo di materiale sporco e materiale pulito, laboratorio di restauro, locale fotoriproduzione, locale UTA e deposito bombole di azoto.
Il progetto s’inserisce all’interno del più generale programma di recupero funzionale ed adeguamento normativo ed impiantistico della sede dell’Archivio di Stato di Milano, che fa direttamente riferimento al progetto definitivo approvato in data 6 dicembre 2004 dalla Direzione Generale per gli Archivi.
Palazzo Morando Attendolo Bolognini è un edificio del XVIII secolo che è stato donato alla città di Milano nel 1945dalla famiglia Attendolo Bolognini. Oggi è sede del Museo di Storia Contemporanea oltre che utilizzato per mostre temporanee.
Nel mese di marzo del 2008, in alcuni ambienti degli ex uffici della Soprintendenza per i beni archivistici, nel palazzo Archivio di Stato in via Senato 5, da destinarsi a Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica è stata condotta una vasta campagna d’indagini stratigrafiche in concomitanza con gli interventi di riuso ed adeguamento degli uffici stessi.
Palazzo Cittadini Stampa è un edificio risalente alla prima metà del sec. XVII costituito da un corpo di fabbrica principale a pianta rettangolare di notevoli dimensioni che conserva al suo interno un vasto ciclo pittorico e da un altro, secondario, a pianta irregolare prospiciente un lato del cortile.
Il riuso della Villa di Breme Gualdoni Forno a sede di corsi alta formazione dell’Università Bicocca di Milano ha consentito di salvaguardare l’impianto originario della villa, attraverso un procedimento di adattamento quasi naturale dei nuovi spazi a quelli esistenti
L’intervento in progetto si compone delle seguenti opere: realizzazione di una pista di accesso al piede dell’organismo strutturale oggetto dell’intervento; decespugliamento e pulizia del paramento del muro lato fiume Adda; consolidamento pilastri; risanamento delle travi e della soletta stradale esistente...
L’edificio fu realizzato agli inizi del XVI secolo ed era originariamente adibito a residenza del “Camparo” (ossia del guardiano) del Naviglio. Al suo interno trovavano anche posto uffici pubblici, nei quali i funzionari, come il Commissario e il Questore delle Acque, svolgevano quotidianamente la loro attività di ispezione e controllo del canale...
L’intervento in oggetto ha riguardato le opere di restauro e di riassetto funzionale, distributivo ed impiantistico del Palazzo “Cornaggia Medici” di Cassano d’Adda da destinarsi a Nuova Sede Municipale. L’edificio è dimora storica, risalente al 1780 ca., realizzata su progetto attribuito a Paolo Bianchi, così come l’antistante Complesso della Chiesa di S. Maria Immacolata e S. Zeno, e collocato nel centro storico di Cassano d’Adda, in prossimità della forse più nota Villa Borromeo.
L’intervento ha riguardato il recupero di palazzo Mora a Pantigliate per la realizzazione della nuova sede dell’amministrazione Comunale. L’edificio è collocato all’interno del centro storico ed è antecedente al 1720, probabilmente risalente nel suo impianto originale al Quattrocento. Si tratta di una residenza rurale, annessa alla quale è ancora presente un ampio spazio verde, acquistata nel 2003 dal Comune di Pantigliate dall’ultimo erede della famiglia Mora, dalla quale l’edificio prende il nome.
Il cantiere sperimentale, realizzato nella primavera del 2009, ha approfondito la conoscenza del manufatto (materiali, degradi, precedenti interventi) e orientato le scelte progettuali finalizzate alla conservazione.
Il Progetto esecutivo di restauro, revisione, rifacimento delle coperture del Complesso Monumentale di Brera, costituisce la prima fase di un più ampio programma di interventi finanziato dal Mibact con delibera CIPE n. 38 del 23 marzo 2012 (“Fondo per lo sviluppo e la coesione. Assegnazione di risorse a favore di interventi prioritari nel settore dei beni e delle attività culturali – sedi museali di rilievo nazionale”). Il finanziamento è stato suddiviso in tre lotti funzionali corrispondenti a ciascuno dei tre edifici che rientrano nel progetto complessivo: Palazzo di Brera, Palazzo Citterio, Complesso militare delle caserme Magenta e carroccio in via Mascheroni.
Tra queste operazioni, si è data priorità al progetto di restauro delle coperture in quanto intervento indispensabile per la protezione degli ambienti espositivi della Pinacoteca e per il comfort climatico degli spazi, e per la conservazione del monumentale edificio storico.
Le caratteristiche del terreno e del fabbricato hanno consentito di progettare l’ampliamento dei depositi mediante la costruzione della prima delle tre strutture interrate progettate.